La Val d’Ossola è la valle più a nord del Piemonte, scavata tra imponenti montagne dal fiume Toce, che la percorre per tutta la sua lunghezza fino al Lago Maggiore, e dai suoi a venti, che danno origine alle valli circostanti, perle di bellezza naturalistica. Il terreno umido e sabbioso del fondovalle poco adatto all’agricoltura e ha sempre obbligato i contadini a spostarsi sui ripidi pendii esposti a sud. Il microclima dettato dalle montagne e mitigato dal vicino lago si da sempre rivelato ideale per la viticoltura: la maturazione lenta e lo sbalzo termico tra il giorno e la notte (tipico degli ambienti montani) regalano infatti ai vini profumi e aromi straordinari. La di colto nella coltivazione e l’avvento delle industrie avevano però messo in secondo piano questa ricchezza, sopravvissuta solo grazie agli sforzi di poche decine di contadini che avevano continuato la produzione vinicola per il consumo famigliare.
I Garrone giungono in val d’Ossola -la valle più a nord del Piemonte- dal Monferrato nel Novecento per vendere i propri vini e vi si stabiliscono divenendo vinificatori. Negli anni Novanta promuovono la nascita dell’Associazione Produttori Agricoli Ossolani, dando vita a un progetto di rilancio della viticoltura locale, partendo dalle qualità naturali uniche della zona. Il terreno umido e sabbioso del fondovalle poco adatto all’agricoltura e ha sempre obbligato i contadini a spostarsi sui ripidi pendii esposti a sud. Il microclima dettato dalle montagne e mitigato dal vicino lago si da sempre rivelato ideale per la viticoltura. I vitigni crescono su piccoli appezzamenti terrazzati, per la maggior parte coltivati nella tradizionale toppia (pergola), sostenuta da antiche colonne di sasso.